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Installazioni

Euterpe - (Musa)

Autore: Jacopo Dottti

Dimensioni: 170 x 150 x 75 cm

Tipologia: installation sculpture

Materiale: fibra di vetro, tessuto (jersey), nylon

Tecnica: produzione industriale

Anno: 2015

Locazione: Revolux Studios Collection 

L’opera in questione, trae ispirazione e riferimento in primis da una visione onirica della musica, che si trasfigura mitologicamente nella dea Euterpe, nome dell’opera stessa, ed in secundis, al concetto di disvelazione, di aletheia, uno dei concetti summa del pensiero di Martin Heiddeger. Una visione celeste, al contrempo effimera e profondamente inebriate, sensuale, come appunto la musica, che si tramuta in una Venere fluttuate, in posizione orizzontale, supina e protesa, come la propaga- zione fisica del suono, verso l’infinito.

La dea si distacca dall’immanentismo terreno per raggiungere la conoscenza, attraverso un processo gnoseologico, di ascensione trascendentale, di disvelamento, di aletheia. É il Togliere il vero velo di Maya che fa vere la realtà non come papere, ma com’è. Essa è protesa simbolicamente verso la luce, verso l’illuminazione, all’empireo, attraverso un platonico Hiperuranio, dal quale metafisicamente, trae fonte vitale il creare, l’abilità che più avvicina l’uomo a Dio, quindi alla creatio Ex Nili.

I riferimenti, artistici, storiografici, morfologici, ai quali fa riferimento l’opera, sono tradotti e consolidati nell’aspetto scenografico e contenutistico. Da Amore e Psiche di Antonio Canova, al Ratto di Proserpina, all’Estasi di Santa Teresa o alla Beata Ludovica Albertoni di Gian Lorenzo Bernini, dall’Assunzione della Vergine di Antonio da Correggio, passando per le Muse ed ai Manichini di Giorgio De Chirico ed arrivando all’opera All di Maurizio Cattelan.

Euterpe, come rappresentata nella varie iconografie, presenta un flauto in mano, che si permea di un significato sensuale ed strumentale, di creazione e procreazione. Contemporaneamente fonte di vita e strumento di gestazione, genesi primordiale ed ancestrale, di nuova nascita, di nuova vita, come la musica creata e composta con lo stesso strumento, come la Musa, che ispira l’artista nel creare qualcosa di nuovo.

Lo spettatore viene gettato in una dimensione di completo rapimento estatico che, induce un distaccamento contemplativo ed allo stesso tempo lenitivo dell’anima, assaporabile come non mai, nell’ascolto musicale. La riflessione, il distaccamento dal materialismo, conduce lo spettatore ad un elevazione simbolica e spirituale dell’arte e dell’anima, immersa in un processo di auto-conoscitivo, di auto-analisi introspettiva, che trova afflato nella fugacità e nell’istantaneità della percezione sensoriale ed emozionale, e che trova l’apice, nella massima percezione del piacere connaturato dell’ osservare e dell’ascoltare.

L’opera, coerentemente con il suo significato, trova la sua perfetta dimensione nonché collocazione, all’interno della mostra, nello spazio ed ambiente fisico nella tromba di scale dell’edificio stesso, che ne riecheggia il significato. Quasi come una cassa di risonanza acustica, a risuonare e riverberare i passi delle persone che si avviano ad intraprendere la salita della scala, metaforicamente paragonabile all’inerpicato e complesso, percorso conoscitivo per arrivare all’illuminazione.

La risultante semantica, trova concretezza nella spinta ascensionale paragonabile all’aura e generatrice dell’artista, ciò che spinge al creare. La Musa infatti e fonte di ispirazione e disvelamento, come la musica, che s’ispira e s’impone come essenza, difronte alla lastra che commemora Cesare Pollini ed il suo immortale spirito creatore ed ispiratore. É solo la musica, il suono, le vibrazioni, che permettono di invadere lo spazio e di scoprirne non i limiti, ma la sua infinità ed immortalità in forma d’arte, nella sua più perfetta ed alchemica ricerca conoscitiva ed esperenziale.

Jacopo Dotti 

Behind Blue Eyes

Autore: Jacopo Dotti

Dimensioni: 115 x 65 x 50 cm

Tipologia: installation sculpture

Materiale: fibra di vetro, tessuto (vestiti)

Tecnica: produzione industriale

Anno: 2016

Locazione: Revolux Studios Collection 

A Brick Out the Wall

Autore: Jacopo Dotti

Dimensioni: 40 x 30 x 120 cm

Tipologia: installation, sculpture

Materiale: fibra di vetro, tessuto (vestiti)

Tecnica: produzione industriale

Anno: 2016

Locazione: Revolux Studios Collection 

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